INAUGURAZIONE ORTO ETNOBOTANICO DI LIVORNO
Lo scorso 12 ottobre a Livorno è stato inaugurato il nuovo Orto Etnobotanico del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Villa Henderson.
Il consigliere provinciale Giovanni Biasci ha ringraziato la Fondazione Livorno, da sempre vicina al Museo di Storia Naturale, il Garden Club di Livorno e l’Associazione Giardini Italiani per il supporto e la collaborazione alla realizzazione di questa nuova splendida realtà.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di Anna Roselli, direttrice del Museo e Luciano Barsotti, direttore della Fondazione Livorno e di alcune scuole cittadine.
"Quest'area di circa 1800 metri quadri faceva parte del parco del convento delle Suore Mantellate Serve di Maria - racconta Antonio Borzatti von Lowenstern, naturalista botanico, curatore dell'Orto Botanico e delle collezioni naturalistiche - che lo hanno venduto al Museo tre anni fa circa. Si tratta di un campo, un grande prato verde nel centro di Livorno, che è sempre stato utilizzato per scopi agronomici, infatti erano già presenti il fico, l'albicocco, il melo decio, il melo annurca, il pesco cotogna rosa, il susino Regina Claudia, il susino coscia di monaca, il nocciolo, il manorlo del diavolo ecc e sono tutte piante con una storia e un significato locale".
Qui di seguito un interessante articolo della redazione livornese QuiLivorno.
La cerimonia è stata preceduta dal seminario dedicato agli itinerari turistici e culturali accessibili in Toscana, al quale erano presenti i partner del progetto GrITAccess, finanziato con i fondi del programma comunitario Interreg – Italia Francia Marittimo 2014-2020, grazie al quale è stata realizzata la nuova area verde del Museo. “Affidarsi alla casa comune europea per la valorizzazione e la tutela dell’ambiente, della biodiversità e della cultura”, con questa esortazione il consigliere provinciale Giovanni Biasci ha aperto i lavori del seminario, sottolineando che “Il difficile periodo trascorso e i sempre più preoccupanti cambiamenti climatici in atto hanno evidenziato in maniera macroscopica il bisogno strutturale di una progettazione comune per la salvaguardia del territorio, della sua natura ma anche delle sue caratteristiche culturali ed etnografiche”.
Il consigliere ha poi ricordato che in quest’ambito opera, ormai da anni, il progetto GrITAccess, acronimo di “Grande Itinerario Tirrenico accessibile”, adesso ulteriormente rinnovato, che coinvolge istituzioni di Corsica, Toscana, Sardegna, Liguria, e della Regione francese del VAR, realizzando azioni pilota di fruibilità ed accessibilità del patrimonio culturale e capitalizzando gli interventi di valorizzazione turistica e culturale realizzati nello spazio transfrontaliero.
“Grazie al progetto, il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, da sempre importante punto di riferimento per il territorio ed il mondo della scuola in ambito culturale, scientifico e di valorizzazione e tutela della natura, torna in pista, dopo il difficile periodo trascorso, calando un vero e proprio asso: l’inaugurazione del nuovissimo Orto Etnobotanico”.
La nuova area, acquistata attraverso il finanziamento del progetto GrITAccess, si estende per circa 2000 mq ed è dedicata interamente agli antichi alberi da frutto tipici dell’area mediterranea. “Il Museo – ha aggiunto Biasci – ha lavorato per fare di questa area una nuova ed ulteriore “area sperimentale” per i giovani, giovanissimi ma anche adulti, anziani, turisti e pubblici speciali, ampliando così le potenzialità di svolgere quella “outdoor education” oggi sempre più raccomandata anche per la emergenziale situazione che il mondo ha dovuto e sta affrontando”.
In questi ultimi decenni l’uomo, attraverso la coltivazione delle varietà di alberi da frutto più conformi al proprio gusto e alle profonde modificazioni della società e del settore agricolo, ha di fatto selezionato solo alcune di quelle presenti in natura, abbandonando o mettendo in disparte molte di quelle coltivate anticamente. Oggi che fortunatamente la consapevolezza dell’importanza del recupero ambientale e della salvaguardia della biodiversità è diventata prioritaria nell’agenda delle buone pratiche a livello mondiale, è più che mai importante mettere in campo azioni mirate che abbiano a cuore i tesori naturali ma anche “la memoria e la storia” delle comunità. “E’ motivo quindi di profondo orgoglio per la Provincia – ha concluso il consigliere Biasci – aver messo a disposizione un prezioso scrigno della memoria in cui custodire memorie e tesori che siano non solo di grande valore culturale ma anche belli da vedere e buoni da mangiare! Un angolo di natura originaria nel centro della città di Livorno che rappresenta un valore aggiunto per il nostro territorio, aperto a tutti i cittadini ed ai turisti. Ma soprattutto aperto ai nostri cittadini di domani, sensibili ed attenti, molto di più di quanto lo siamo stati noi vecchie generazioni, al valore dell’ambiente, alla sua tutela, alla sua ricchezza e bellezza, alla sua prosperità.