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VIAGGIO IN SICILIA

1° giorno, 05 aprile 2024

Partenza dai vari aeroporti con arrivo a Palermo in mattinata.

Incontro con l’autista e la guida e trasferimento presso l’Eurostars Centrale Palace, sistemazione dei bagagli e tempo a disposizione per il pranzo nei dintorni dell’hotel.

Nel pomeriggio partenza con il bus e trasferimento a Villa Boscogrande per la visita.

Fu scelta per rappresentare il palazzo dei Salina nelle scene iniziali del film. La villa fu restaurata in 24 giorni assoldando un esercito di falegnami, stuccatori e decoratori che risistemarono la facciata, gli infissi, i pavimenti e i soffitti. Fu inoltre realizzato l’affresco del salone centrale che viene descritto nelle prime pagine del libro.

Fu realizzata in un’epoca di grande splendore per Palermo, divenuta sede ideale della nobiltà siciliana che dai propri feudi di provenienza iniziò a concentrarsi in una città divenuta sempre più importante centro economico, culturale e sociale.

È nell’incantevole distesa verde Piana dei Colli, luogo di villeggiatura prediletto della nobiltà palermitana settecentesca, che prende vita la splendida Villa Boscogrande, costruita nel 1768 su ispirazione della sfarzosa Reggia di Versailles.

Aperitivo offerto nel contesto esclusivo della villa.

Al termine rientro in hotel.

Cena libera. Pernottamento.

 

2° giorno, 06 aprile 2024

Prima colazione in hotel.

Incontro con la guida e l’autista e trasferimento a Santa Margherita del Belice, uno dei luoghi più amati da Tomasi di Lampedusa e da sua madre fu Palazzo Filangeri di Cutò, nome che evocherà nei pensieri il terremoto che in parte la distrusse nel 1968.

Prima, però, la famiglia di Lampedusa la perse per i debiti di un membro della famiglia.

Si tratta di un altro dei paradisi perduti dell’infanzia del principe: un’immensa villa con un giardino rigoglioso, lo stesso in cui il protagonista del romanzo si diverte a guardare il cane che devasta aiuole dove il caldo fa degenerare anche l’odore dei fiori; una villa con un teatro annesso e la chiesa adiacente.

Oggi ospita il Municipio e il Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dove poter ammirare le riproduzioni del manoscritto originale del Gattopardo, lettere e foto d’epoca; ospita inoltre un museo che celebra il film di Visconti.

Al termine della visita rientro a Palermo. 

Tempo a disposizione per una seconda colazione libera.

Nel pomeriggio, visita di Palazzo Lampedusa alla Marina oggi chiamato Palazzo Lanza Tomasi, casa del figlio adottivo ed erede dello scrittore. Degli ambienti originari resta solo la biblioteca, conservata ancora come Tomasi di Lampedusa l’ha lasciata. 

Il palazzo, sorto alla fine del Seicento sulle Mura delle Cattive, i bastioni spagnoli cinquecenteschi, si affaccia sullo splendido lungomare di Palermo con le dodici finestre della facciata e la lussureggiante terrazza, un vero e proprio giardino pensile ricco di essenze mediterranee e subtropicali.

Il palazzo fu edificato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento sulle casematte militari retrostanti le mura cinquecentesche della città. 

Nel 1849 il palazzo fu acquistato dal Principe Giulio Fabrizio di Lampedusa, astronomo dilettante, con l’indennizzo versatogli dalla corona per l’espropriazione dell’isola di Lampedusa. Giulio Fabrizio sarà il modello per il protagonista del Gattopardo, il romanzo scritto dal suo pronipote Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nel 1862 i De Pace, una famiglia di armatori imparentati con i Florio, acquistarono metà del palazzo e la trasformarono secondo il gusto del tempo. Fu realizzato il grande scalone con materiali di risulta dalle demolizioni per la costruzione del Teatro Massimo, e costruita la grande sala da ballo con parquet a doghe portanti di noce e ciliegio alternate.

Nel 1948 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che aveva perso il palazzo di famiglia nel bombardamento del 23 aprile 1943, ricompra la proprietà dai De Pace, e vi vivrà fino alla morte avvenuta nel 1957. Il figlio adottivo, Gioacchino Lanza Tomasi, ha riunificato l’intera proprietà e compiuto un completo restauro dell’edificio.

A seguire, passeggiata verso Palazzo Valguarnera Gangi per la visita. Le sontuose sale furono scelte da Visconti come set della famosissima scena del ballo in casa Ponteleone: un apparato scenografico imponente che fu ulteriormente rifornito di arazzi, quadri, suppellettili dell’epoca per ricrearne lo sfarzo. Il palazzo era stato una residenza nobiliare costruita nel XVIII per il Principe Valguarnera il quale aveva sposato la nipote Marianna erede di un grande patrimonio, la stessa a cui Dacia Maraini si ispira nel suo romanzo La lunga vita di Marianna Ucria.

Piacevole sosta per un caffè all’interno della proprietà.

Cena in selezionato ristorante. Pernottamento.

 

3° giorno, 07 aprile 2024

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida e passeggiata guidata del centro storico di Palermo.

Incontro con l’autista e partenza per Ciminna

Per girare le scene nella residenza estiva dei Salina, scartata Palma di Montechiaro e Santa Magherita Belice, venne suggerito il borgo di Ciminna da Gioacchino Lanza Tomasi, assieme all’operatore Giuseppe Rotunno e al costumista Piero Tosi, poiché il paese era somigliante a quanto descritto nel romanzo dell’autore Tomasi Lampedusa: mancava solo il palazzo residenziale della famiglia Salina, che doveva essere limitrofo alla Chiesa Madre. Lo scenografo M. Garbuglia, in quarantacinque giorni risolse il problema con l’innalzamento della sontuosa facciata, con il rifacimento della pavimentazione di tutta la piazza. Il paese venne scelto anche per la sua tipologia di non essere ancora conosciuto e ricco di opere d’arti, specialmente la bellezza della Chiesa Madre fece innamorare il regista Luchino Visconti.

A fine giugno del 1962 iniziarono le riprese del “Gattopardo”, i Ciminnesi si videro aprire le porte dei magazzini delle case, trasformate in botteghe di lavoro di gessisti, imbianchini, muratori, ferraioli, elettricisti, falegnami, fabbro ferraio, sarti, generi alimentari.

Tempo a disposizione per il pranzo libero.

A seguire, sosta a Santa Flavia per la visita di Castello San Marco, dimora estiva privata dei Principi di Mirto, proprietari a Palermo dell'omonimo Palazzo donato dalla Famiglia alla Regione Siciliana. Il Castello fu edificato nel 1673 attorno ad una torre d'artiglieria cinquecentesca su progetto dell'architetto Domenico Cirrincione. È circondato da un magnifico giardino tipicamente siciliano, dove alle essenze mediterranee si mescolano piante esotiche, succulente, cactacee. Ad accogliere i soci dell’associazione Garden Club Brescia ci sarà la Signora Daniela Camerata Scovazzo.

Aperitivo nell’esclusivo contesto del Castello.

Rientro a Palermo in hotel per il pernottamento. Cena libera.

 

4° giorno, 08 aprile 2024

Prima colazione in hotel e partenza con i bagagli.

Incontro con la guida e trasferimento per la visita dell’Orto Botanico di Palermo sede del Dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università, è tra i più vasti ed importanti d'Europa. Creato per la coltivazione di piante officinali, esso sorge nelle vicinanze di Villa Giulia . La sua costruzione, voluta da Ferdinando IV, ebbe inizio nel 1789 e termine nel 1795. L’Orto fu subito completato con una serie di edifici, in stile neoclassico, che ospitano aule e laboratori di ricerca. Questi edifici si articolano in una costruzione centrale (Gymnasium) e due corpi laterali (Tepidarium e Calidarium), realizzati su progetto di LèonDufourny. Oggi il Ginnasio ospita un erbario, con una consistente raccolta di piante essiccate - originarie della Sicilia e del bacino mediterraneo - e una ricca biblioteca con oltre 26000 volumi.

Il giardino ha un’estensione di 10 ettari e un patrimonio vegetale di circa 12000 specie, molte delle quali sono originarie di zone in cui il clima è abbastanza simile a quello della costa siciliana.

Tempo libero per il pranzo.

Nel pomeriggio, trasferimento in aeroporto e partenza.

Data Inizio : 05/04/2024 Orario : -- indirizzo : Telefono :